oggi, un po’ in astinenza da radio, ho potuto ascoltare in trame, una brevissima rievocazione di enzo baldoni
penso, al di là di tutto, che si sia posto troppo l’accento sulla morte di quell’uomo, anziché sulla vita – la vita di un uomo qualunque, ma veramente, che non ha fatto cose qualunque
la puntata si è chiusa con questa citazione, da “Lettere contro la guerra”, di Tiziano Terzani:
“Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, l’orgoglio, la vanità. Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. È il momento di uscire allo scoperto… Il cammino è lungo e spesso ancora tutto da inventare. Ma preferiamo quello dell’abbruttimento che ci sta dinanzi? O quello, più breve, della nostra estinzione?”
naturalmente, nei media tradizionali, il quotidiano massacro iracheno, quando arriva, è in coda, rispetto a priorità come i calendari dei campionati di calcio o i litigi estivi di esponenti politici che, da destra a sinistra, meriterebbero in toto l’esclusione – fare piazza pulita di questi cialtroni e ricominciare da zero, è l’unica soluzione
invece le liste dell’anno prossimo, che siano uniche o separate, saranno la solita putrida ricombinazione delle stesse consumate facce