avevo voglia di dire qualcosa di intelligente su ciò che sta succedendo nel nord-africa, ma non mi viene
mi viene solo da dire che adesso – che è il turno della libia – emergono sempre di più i “limiti” (eufemismo) della cosiddetta realpolitik berlusconiana, che in nome di accordi commerciali ha fatto molto di più che tenere rapporti diplomatici, ha letteralmente celebrato il gheddafi che ora reprime le contestazioni nel sangue
celebrato, e lasciato celebrare in italia, in proporzione al suo concetto di culto della persona, a discapito della ragionevolezza
la speranza è che l’onda, che sta contaminando anche il vicino medio-oriente, liberi tutti i paesi di queste zone calde dai dittatorelli “comodi“