a 29 anni chi me lo faceva fare, non potevo stare a fare il figlio di mamma’ ancora un poco…?
e invece, oggi la mia autonomia compie un anno, che sapore ha?
come sono stati questi 12 mesi?
che significa incastrare, nella quotidianità, quella serie di cose che ti permettano di camminare su dei pavimenti puliti, mangiare con stoviglie “a posto” (per igiene e pulizia), usare un bagno decente, alzare gli occhi e vedere un soffitto privo di ragnatele agghiaccianti, andare su un balcone senza scivolare nella fanghiglia, avere indumenti in ordine e stirati dai colori più o meno intatti, riuscire a non affogare nei rifiuti e magari a fare la raccolta differenziata, tutto al più da solo…?
nell’accezione economico-logistica-organizzativa, mi si potrebbe definire single, cosa che non vale per l’accezione sentimentale, in quanto fidanzato
se abbandono il delirio di parole che affollano i miei momenti passati a parlare a un monitor, a un forno a microonde, a un fornello, o al parabrezza dell’automobile, rimane la spossatezza di una giornata iniziata alle 6 e che conosce un attimo di relax solo alle 22.30
…giacche’ le abitudini dai ritmi autodistruttivi sono difficili da perdere
Pingback:anniversario di indipendenza