Simbolo delle contraddizioni, di uno stato “progredito” che è anche assassino, e non c’è bisogno che ce lo venga a ricordare un dittatore iraniano.
Come se non bastasse, la donna giustiziata non aveva nemmeno compiuto materialmente l’omicidio del marito, e era affetta da ritardi mentali.
Un simile accanimento ha il gusto amaro del sangue su cui scaricare le proprie debolezze.