Io pensavo a qualcosa di più, a un vero e proprio “Movimento Altruista dell’Informatica“, o che dir si voglia
Qualcosa che, partendo e contando su una base legislativa, la più liberale possibile, sia in grado di diffondere un messaggio – concretizzato in software e hardware – ricco di coesione sociale e capacità di far rendere al meglio le potenzialità delle persone aggregate in comunità; comunità che possono nascere poi intorno a una passione comune (di carattere tecnico e/o filosofico) o a un particolare modo di esprimersi, ma comunque sempre qualcosa che si fondi sulla voglia di sfruttare le proprie potenzialità insieme agli altri e al servizio degli altri (senza dimenticare che la competizione in tutto questo può essere di stimolo senza esserne in contraddizione)
oggi come oggi le grandi corporation che hanno fatto la storia dell’industria del software proprietario stanno cercando, attraverso brevettabilità del software e altri artifizi di carattere giuridico, di far mancare l’ossigeno a coloro che un domani potranno essere i veri protagonisti del mercato, quindi la lotta degli attivisti del Software Libero ora come ora è un fronte unico contro questi feroci assalti
un domani, però, quando ci sarà più tempo e serenità – sempre ammesso che si riesca a spuntarla contro le incursioni di BSA &C. – torneremo su questo ideale e ne faremo un progetto
è una promessa, è un intento