rincasato un po’ tardi stanotte, mi sveglio la mattina bramando una doccia restauratrice
invece l’acquedotto (o chi per esso) ha fatto il dolce scherzetto di colorare l’acqua di giallo
e francamente mi è passata la voglia di fare la doccia
poi arrivo in ufficio, e mi attende un’altra mazzata (ben peggiore)…
questo ragazzo, fino a poco tempo fa’ mio collega, è morto
ricordo il suo saluto dal M.I.L. e quel collegamento linkedin, e i suoi sorrisi di ragazzo con dei sani progetti in testa
dentro scattano le riflessioni, i ragionamenti, i paragoni con la propria situazione attuale, il desiderio di fermare tutto
e cerco un senso, che non sia inverso a quello che volevo dare alla mia vita
Marco, questo post mi ha fatto venire immediatamente in mente un brano della bibbia, che alla fine è sempre il libro più importante che io conosca:
“O Eterno fammi conoscere la mia fine e qual’è la misura dei miei giorni.
Fà che io sappia quanto sono fragile….”
[Salmo 39]