liberi cantieri di sbarrax
prima o dopo…
prima o dopo…

prima o dopo…

sono passate da poco le 19, a San Paolo del Brasile, chissà come starà andando il voto al referendum sul disarmo…?

purtroppo, con una punta di amarezza, noto che, di quei blog pseudo-intellettuali o attivisti, neanche uno ha dato un minimo spazio alla questione dei referendum, nonostante le mie segnalazioni

concludendo, mi complimenterei con chi ha modificato, a Piacenza, vicino alla stazione ferroviaria, questo manifesto presente su un gigantesco cartellone: non avevo mai visto un’opera di revisione cartellonistica così ben fatta (per la cronaca, il messaggio modificato recita “UNA GRANDE FORCA AL SERVIZIO DI UN GRANDE PAESE“)

2 commenti

  1. Qualche ora dopo che hai inserito questo post, dal Brasile purtroppo mi sono arrivate queste parole:

    o Sim perdeu :°

    non ti dico l’ amarezza e, non lo nascondo, la rabbia. Per collegarmi in un certo modo a quello che hai scritto tu, voglio ricordare che in questo paese dove si sa tutto ciò che succede a casa del cantante Albano e di una certa isola dei famosi, i media più importanti non hanno speso UNA parola nei giorni antecedenti al referendum; nemmeno in considerazione del fatto che da più parti – e direi autorevoli [1]- si è fatto notare come l’ importanza di questo referendum andasse ben oltre i confini brasiliani! Sarà una coincidenza ma proprio nelle stesse ore negli USA è passata una legge che limita le responsabilità e i rischi di denuncie per i produttori di armi da parte di eventuali cittadini, scusate ma per questa notizia ho perso il link.

    [1] Un esempio: I Nobel per la Pace: SI al referendum del 23 ottobre, ma noi abbiamo ben altre cose delle quali occuparci, che vuoi che siano un po di nobel della pace che sbraitano contro le armi e qualche decina di milioni di persone che sfidano democraticamente i mercanti di morte?

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