Mia madre, piacentina, più di trent’anni fa, pendolare da Piacenza a San Rocco, già sentiva parlare del fantomatico progetto del nuovo ponte…
Le parti politiche di entrambe le parti sono d’accordo nell’affermare tale necessità. Eppure la decisione non arriva, sembra quasi che ANAS e governo siano seccati da questa gente e dal loro dannato ponte. Dov’è il governo decisionista e trouble-solver? Non ci sono abbastanza voti/consensi da prendere, evidentemente.
Grave.
sempre dall’articolo di piacenzasera:
Nella sala del consiglio comunale si sono riuniti, tra gli altri, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi, i parlamentari piacentini Massimo Polledri, Tommaso Foti, Pierluigi Bersani, Paola De Micheli, l’assessore emiliano ai trasporti Alfredo Peri, il suo omologo lombardo Raffaele Cattaneo, l’assessore emiliano alla Protezione Civile Marioluigi Bruschini, il consigliere regionale Nino Beretta, il presidente della Provincia di Lodi Lino Osvaldo Felissari, e il sindaco di S. Rocco al Porto Giuseppe Ravera.
A parlare per tutti il sindaco Reggi, il quale ha elencato per punti le azioni decise dal tavolo, che tornerà a riunirsi a breve in territorio lombardo:
– faremo fronte comune senza usare l’argomento del ponte crollato a fini strumentali in campagna elettorale;
– auspichiamo che venga accelerata al massimo la diagnostica sulle cause e la magistratura consenta al più presto ad Anas di compiere le verifiche e gli accertamenti sul ponte;
– ci spenderemo per il ripristino appena possibile della circolazione veicolare sul viadotto attuale, mediante strutture mobili alternative, ma le opzioni verranno valutate soltanto dopo la fine delle verifiche;
– occorre lavorare in fretta per trovare una soluzione definitiva, perchè sull’attuale ponte si potrà ripristinare soltanto il traffico leggero: per questo individueremo il sistema più rapido per arrivare alla progettazione e realizzazione di un secondo ponte sul Po complanare all’autostrada: per risparmiare sull’opera valuteremo la possibilità di coinvolgere la società autostrade e di inserire l’intrevento nel piano di realizzazione della quarta corsia da Modena a Milano. L’attuale ponte austostradale costituisce infatti una strozzatura rispetto all’ampliamento previsto sull’A1, alla quale si potrebbe ovviare con un nuovo viadotto complanare a quello attuale sul quale far transitare a pedaggio una parte del traffico autostradale e gratuitamente quello stradale. Di fatto si realizzerebbe un nuovo viadotto sul piano di quello esistente, ma sdoppiato, con i due tipi di viabilità uno di fianco all’altro. In questo senso verrà richiesto quanto prima un incontro ad Anas ed al governo;
– infine occorre ragionare sulla messa in sicurezza anche degli altri ponti sul Po che hanno caratteristiche di vetustà simili a quello crollato.
L’assessore regionale lombardo Raffaele Cattaneo ha affermato che sul secondo ponte sul Po “c’è sempre stata una voce sola tra Emilia e Lombardia e l’opera risulta inserita nell’elenco di infrastrutture legate a Milano Expo2015. Ora agiremo in fretta per il ripristino dell’asse storico”. L’assessore emiliano Marioluigi Bruschini ha spiegato di non vedere nella piena del Po la causa del crollo: “Si è trattato di una patologia strutturale del ponte”.
In prefettura l’incontro per risolvere il problema del trasporto pubblico
“E’ necessario trovare al più presto una soluzione per i 450 studenti lodigiani che ogni giorno vengono a studiare a Piacenza”. Durante l’incontro in Prefettura tra i rappresentanti degli enti locali piacentini e lodigiani e di Trenitalia, si è ipotizzata una navetta ferroviaria con fermate a Codogno, Santo Stefano Lodigiano e Piacenza dedicata solo agli studenti. “L’alternativa è l’autostrada – ha spiegato il sindaco Reggi – ma i bus non potrebbero viaggiare con persone in piedi”. Nuova riunione venerdì in Prefettura, per affrontare il tema dei pendolari tra Piacenza – Lodi e Milano.