otto giorni dall’ultimo post
mi sembra una vita
e invece sono stati solo piccoli sciocchi frammenti
di un tempo fatto di piccole lotte e futili nervosismi
come ho scritto ad Elisa:
(…) A volte capita anche con le persone: più le ascolti, più le capisci
evidentemente l’abitudine ad ascoltare si è persa
dal momento che la stragrande maggioranza dei miei interlocutori quotidiani
si limita captare i suoni delle mie parole
ma non ha voglia di capirne il significato
anche questa è in fondo una piccola lotta: sbriciolare il muro della superficialità
ho fatto pure l’errore (e mannaggia a me che ci casco sempre) di condividere un’emozione, con interlocutori dalle sopracitate caratteristiche
come al solito
sono sempre tutti pronti
a sputar sentenze e sommi consigli
le mie esperienze e la mia persona non contano
perchè il divertimento di tanti
è insegnare come si debba fare
come io debba fare
che contatti miserrimi, a volte si approssimano
sfodererò un fragile ma ampio
cappello di sottile indifferenza, fino ad arrivare ad un sabato in cui spero di rivedere i miei amici,
quelli forse più veri che ho in questo momento, perchè condividono una passione vera, e non il piatto subire degli accadimenti che travolgono il tempo…