a proposito di blogger e web 2.0 “social”, ci vedo tutto tranne che incremento di una partecipazione sociale
forse abbagliati dal termine inglese, più “tecnico”, che si qualifica di più come connaturato al fatto che più persone si rapportino in senso lato, mentre nel parlare comune italiano “sociale” ha un connotato più di aggregazione, di gruppo, di rapporto tra membri di una comunità
i blogger – poche balle – non sono una “comunità“, come per anni ho sentito dire con noia e stra-noia di “Comunità del Software Libero” come falso sociologico altrettanto ridicolo; e non ditemi che i BarCamp sono dei momenti di reale aggregazione… trovo che siano diventati dei momenti al più di sproloquio autoreferenziale e sempre meno di incontro-confronto
questo tipo di comunicazione è, piuttosto, manifestazione palese di quanto questa società sia individualista e raramente capace di manifestare ancora dei punti di aggregazione reale e tangibile
il mio timore è che, dietro all’oggettivo confronto di idee e di opinioni che si verifica tra chi scrive i contenuti e chi vi interagisce, si nasconda un forte pretesto per ridurre ancora di più la propria capacità di stare insieme agli altri “alla pari”
il problema è che non si ha più il coraggio di parlarsi in faccia, si ha troppo spesso paura delle reazioni altrui
è triste, ma, tutto sommato, ci siamo dentro fino al collo
link correlato: “Web 2.0: l’impatto globale parte dai blog“