da “Testamento biologico, legge e arte – La Svizzera fa i conti con la morte“:
E neppure i vescovi, così interventisti nel dibattito italiano, qui in Svizzera hanno avuto da obiettare. “La Chiesa cattolica – spiega il professor Andrés-Marie Jerumanis, membro della Commissione di bioetica dell’episcopato svizzero – non è voluta entrare nel merito, anche se per noi l’alimentazione assistita non rientra tra i trattamenti assimilabili alle cure. Prendiamo atto che le ‘direttive anticipate’ sono il frutto della società nella quale viviamo, per noi si tratta di far sentire la voce profetica della Chiesa ed evitare che questo primo passo ci possa portare alla deriva”.
Gli interessi secolari del clero in Italia portano la CEI a schierarsi politicamente e a far prendere posizione ai politici di turno in manovre di allineamento opportunistiche.
La stessa chiesa, fuori dall’Italia, questi interessi non li ha e non interferisce con la vita politica e civile della nazione, ma si limita a indirizzare i fedeli.
Quindi, al prossimo che mi dice “avranno diritto pure i vescovi di dire la loro” gli do dell’ipocrita, con tanto di esempio concreto.
… Il ragionamento fila?