non è un post scritto sull’onda emotiva della morte dii Randy Pausch
e nemmeno il post di un superipocondriaco che al minimo dolorino in posti sospetti pensa che ci sia sotto qualcosa di grave
è solo una serie di riflessioni che vuole astrarre, e distrarre, da una realtà scandita, per diverse persone (in realtà una nicchia) che scrivono, comunicano, il più delle volte semplicemente cazzeggiano, in un posto virtuale sul quale esprimono idee, creano branchi, molto spesso scrivono anche di quando fanno la cacca o di cosa stanno per bere
avete mai pensato bloggertwitterpersoneduepuntozero alla morte?
non di un lutto di celebrità o di un lutto che vi abbia colpito da vicino, ma della vostra morte?
siete più ossessionati di perdere la vita reale o la vita virtuale?
chi scriverebbe l’ultimo post?
definireste un tenutario, un erede, qualcuno che vi scriva l’ultimo post del blog (e che magari ne continui la manutenzione di wordpress e vada avanti a pagare lo hosting) e che si prenda la briga di microbloggare un addio postumo?
in definitiva, esiste anche una morte2.0 ?
se vi sembra un post macabro, probabilmente non avete la mente abbastanza serena in proposito per farci un pensierino
buonanotte, serenamente, pacatamente.
Della mia vita virtuale importa una sega già ora. Figuriamoci quando sarò morto.
No no, la password di WordPress non la lascio a nessuno! 😀
Se volete potete “epitaffiare” nei commenti, ecco, quello sì dai.