imparare a rapportarsi con gli altri o sentirsi sempre sotto una costante interrogazione?
accettare le sconfitte quotidiane come punti di partenza per le vittorie di domani o interrogarsi sul perchè si sia davanti ad un fallimento?
sopportare i conti che mi vengono presentati senza addurre motivazioni plausibili, nonostante una palese sproporzione di ciò che mi viene presentato, oppure dimostrare che al mondo esiste dell’altro e bisogna concentrarsi sulla costruzione di qualcosa di positivo anziché accanirsi a distruggere demoralizzando chi invece ha bisogno di incoraggiamento per mettere a frutto le proprie qualità?
sono le domande dalle quali non ci si può esimere dal rispondere, e con più onestà ce le poniamo, con più serenità affronteremo il presente…
intendo pormele tutta la notte.