Inizia una vacanza, l’auto controllata pochi mesi prima, diresti mai che succeda un inconveniente.
Ma gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo.
Ad ogni problema c’è una soluzione, si dice, no? Ecco magari ci sono degli elementi al contorno che modificano in maniera significativa la capacità di risolvere in modo efficace e conveniente i problemi, ma mai, dici mai, ti immagini che a volte tu stia cadendo nella tela di un ragno.
Non ho dati sufficienti per certificare la zona di Reggio Emilia come il triangolo delle bermuda della A1, ma di evidenze e di coincidenze, anche di conoscenti diretti, ne ho. Se ti si ferma l’auto in quella zona, c’è una sola Autofficina convenzionata come soccorso autostradale. Eccola.
Premetto che ero esausto ed anche un po’ debilitato, e che l’accendersi alle quattro del mattino di una spia rossa generica è anche destabilizzante (cara Dacia/Renault, nel frattempo hai corretto spero?). Arriviamo sani e salvi dopo un trasbordo piuttosto sportivo all’officina, e rimaniamo per ore senza un riscontro serio da parte di chi ha controllato l’auto: dico, avete visto vero che siamo in sei, con un bimbo di due anni?
Quando finalmente “il capo” esce con un responso, emerge in modo fumoso un problema agli iniettori diesel; tecnicamente ci può anche stare, ma il punto è che era già scattata la trappola: renderci esausti, terrorizzarci all’idea di guidare l’auto, procurarci una soluzione alternativa di trasporto a prezzi esorbitanti. ️️
Col senno di poi, leggendo online le recensioni su tale officina, ci siamo resi conto (in ritardo) della trappola, in cui tanti altri cascarono prima di noi.
Per fortuna, grazie all’appoggio remoto di un amico caduto anch’egli nella trappola giusto un anno fa, siamo riusciti a minimizzare le spese di riparazione dell’auto e a recuperarla.