Valerio, condivido il tuo sfogo e le tue preoccupazioni, e temo che il solo modo di riconquistare il patrimonio di impegno e di risorse umane e culturali, sia quello di arrivare col sedere per terra. Il “troppo” a cui siamo abituati e nel quale ancora oggi ci muoviamo, campando di rendita, è destinato a breve ad esaurirsi. E’ lì che ci sarà da rimboccarsi le maniche.
Il livellamento verso il basso, l’assenza di minime ambizioni e aspettative per il futuro, la piattezza culturale e morale, di chi riceve questa forma di sub-educazione – status quo da ormai 15 anni a questa parte – in un mondo in cui c’è praticamente quasi tutto pronto, sono la condanna futura di chi vi è cresciuto. Il risveglio sarà duro e ferocemente doloroso, in my humble opinion…