Ci sono Renzi e Civati che vogliono, vorrebbero, rottamare la vecchia classe dirigente del PD.
E con loro molti auspicano novità, di facce e di metodo.
Chi da fuori si chiede “ma non avete fatto le primarie l’anno scorso? … non era lì che potevate attuare il rinnovamento?”
non ha purtroppo idea di quanto ci sia una componente mediatica forte anche nella cosidetta base
una componente più orientata a votare il nome “famoso” che le tanto amate “idee“,
una componente che guarda con maggior simpatia alle stesse facce che son lì a tirare le fila da trent’anni, e a perdere le elezioni da sempre (se si considerano i dirigenti ex-ds)
Ci vorrebbero, anche in questo caso, degli incentivi alla rottamazione…
a patto che nelle regole ci siano vincoli inderogabili sul numero dei mandati, siano tali mandati di partito o elettorali
ma poi che ne dite se rottamiamo il concetto stesso di partito, ovvero di struttura fine a se` stessa? (troppo filo-americano?)
Un partito come supporto economico, logistico e organizzativo alla vita politica di chi si vuole candidare e di chi poi viene eletto a rappresentante o governante,
ridando la responsabilità ai singoli individui che si impegnano, in modo che siano nomi e cognomi a prendersi le proprie responsabilità
Per adesso e’ ancora nel dimensione dell’utopia
Purtroppo a creare attriti tra le due manifestazioni di sabato ci ha pensato in gran parte la stampa, che ha creto dal nulla fischi inesistenti e certamente non ha contribuito a dare una bella immagine del partito (strano).
Io considero un successo assoluto che sabato scorso, tra Firenze e Roma, più di 7000 democratici under-40 si sono riuniti e si sono fatti sentire, tirando fuori idee, proposte e l’immagine più bella e vera del partito.
Mi basta.
Ciao ciao
PB