Barbareschi torna nel PdL in cambio della direzione del Teatro Valle?
L’insostenibile leggerezza dell’essere finiano è perfettamente estrinsecata da Luca Barbareschi, che appena il 6 novembre scorso leggeva commosso alla kermesse di Fli a Perugia il “Manifesto per l’Italia” accompagnato dalle note di Morricone. Ieri pomeriggio lo stesso Barbareschi ha bussato alla porta di villa San Martino, secondo quanto scrive Francesco Bei di Repubblica:
Al premier ha raccontato quanto ormai si senta a «disagio» nel Nuovo polo, quanto ritenga di non aver «nulla da spartire con uno come Francesco Rutelli». Ha ammesso «l’errore compiuto». Pronto a lasciare i banchi di Bocchino e Briguglio per approdare per adesso al gruppo Misto e dopo ai “Responsabili”. Le richieste che, di contro, Barbareschi avrebbe posto sul piatto: il deputato ritiene di essere il candidato naturale per la guida del Teatro Valle. E la sponsorizzazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno, stando a quanto avrebbe garantito il premier, sarebbe acquisita. Ma con Berlusconi l’interprete de “Il trasformista” (film del 2002) avrebbe parlato anche di tecnologia e business. In particolare del progetto che attiene alla banda larga, chiedendo il sostegno per il suo ddl sul Wi-Fi. Barbareschi non nega l’incontro ma nega che sia un passo che prelude al suo ritorno nella maggioranza. Nell’entourage di Palazzo Chigi lo ritengono invece una pedina acquisita.
via Barbareschi torna nel PdL in cambio della direzione del Teatro Valle?.
poi però in serata arrivano le seguenti:
Nessun ritorno al Pdl, ma semmai un addio alla carriera di parlamentare. Dopo le indiscrezioni giornalistiche su un possibile abbandono di Futuro e libertà da parte di Luca Barbareschi, l’attore eletto nelle file del Popolo della libertà precisa oggi qual è la situazione reale. “Il clamore con il quale i giornali celebrano il mio ritorno nel Pdl – dice – si basa esclusivamente su illazioni”. “La notizia vera – aggiunge il deputato – è che ieri pomeriggio sono stato ad Arcore per incontrare il premier, e sono contento di questo incontro, visto che in Parlamento ho sottolineato più volte come mancasse in questa legislatura un confronto con la leadership del governo, che troppo spesso ha demandato a colonnelli e portaborse il rapporto con i parlamentari”.