L’emozione di un piacentino che vive al di fuori di Piacenza da un po’ di anni, è salire sulla cupola della Cattedrale della città in cui è nato e cresciuto, nella quale ha imparato (a scuola) elementi di arte e di storia che poi ritrova a pochi metri dai propri occhi.
Cinquanta minuti abbondanti di visita, un percorso tra il multimediale ben fatto di un filmato digitale, e i camminamenti, a scoprire la storia, anzi le storie, di una chiesa simbolo che ha subito mutamenti e ristrutturazioni controverse.
Una scoperta che va al di là della bravura e della rilevata produttività del Barbieri aka Guercino stesso, quando arrivi a mettere le cuffie e ti si illuminano i segmenti di cupola con la spiegazione delle parti affrescate la sensazione è particolare.
Bravo e scrupoloso, la nostra guida, forse avrebbe potuto dare un po’ più di contesto sulla nascita della Cattedrale stessa (evidenziando la transizione del primo stile romanico al successivo gotico) e evidenziando il ruolo delle Corporazioni cittadine nel finanziamento dell’opera, giusto per inquadrare anche il ruolo storico dell’edificio, fatto sullo stile della cattedrale di Parma.
L’organizzazione, con nientemeno che Skira, e la cura di alcuni particolari, devo dire sono notevoli, qualcosa che fa piacere vedere finalmente anche a Piacenza (roba da citta serie, per dire ;-D ).
E il piccolo Museo del Duomo a coronamento di un pomeriggio dedicato e assolato, che spiega la storia della cattedrale che mancava alla guida di cui sopra.
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