Uff, vivere in un paesino senza automobile rischia di sconquassarmi l’organizzazione basilare del quotidiano.
A parte il treno, relativamente comodo per andare al lavoro, il resto è stasi totale, blocco delle attività, assenza di gestione.
Solo ora tocco con mano che la mia solita frenesia e il mio modo di muovermi, piazzando in fretta e furia un’attività dopo l’altra, possono esistere solo grazie all’autonomia di mobilità.
Essere nella stessa giornata, in questo paese e anche a Lodi, piuttosto che a Piacenza o magari Milano, miscelati in ordine sparso e probabilmente con reiterazioni, è sì follemente degenerante, anche se è un modo di manifestare la mia vita.
Ora non sono utile ne’ agli altri ne’ a me stesso, perchè sono un pezzo di muco ambulante, che non si puo’ andare dove c’è da fare, dove avrebbe desiderio di andare.
Se mi fermo, mi sento scarico.
PS: il titolo non c’entra niente con la famigerata banda di stupratori della bassa padana.
Quando una foto è più efficace di mille parole
a me sembri l’ Eminem de noi atri in quella foto: belaa!