Il successore di Benedetto, Clemente XII (eletto nel 1730), lo nominò legato in Romagna.
A Ravenna fu ricordato per aver avviato la costruzione del nuovo canale naviglio e del nuovo scalo portuale.
Ma incorse nella disapprovazione del pontefice a causa delle misure forti ed insostenibili con cui cercò di ridurre la piccola repubblica di San Marino ad assoggettarsi a Roma (occupazione alberoniana).
Di conseguenza, venne rimpiazzato da un altro legato nel 1740 e poco dopo si ritirò a Piacenza.Qui, Clemente XII lo nominò amministratore dell’ospedale di San Lazzaro.
L’ospedale era una fondazione medioevale a beneficio dei lebbrosi. Essendo la malattia scomparsa dall’Italia, l’Alberoni ottenne il consenso del papa per la sua soppressione e istituì, al suo posto, un collegio per l’educazione al sacerdozio di settanta ragazzi poveri.
Tale istituzione prese il nome di Collegio Alberoni ed è tuttora esistente.Dopo la sua morte, fu sepolto nella chiesa del Collegio, al quale lasciò in eredità la somma di 600.000 ducati.
Il suo monumento funebre venne ornato di un bel busto-ritratto in marmo opera dell’Abate carrarese Giovanni Antonio Cybei (1754).
Lasciò, inoltre, il resto della sua fortuna a suo nipote.