Riguardavo le foto e le parole del recente passato, stanotte.
Ho riacceso il pc di casa dopo quasi due settimane.
Già questa frase suona strana.
Ripercorrendo le parole, le emozioni, le facce, i suoni e i chilometri battuti, spesso rimane qualcosa di molto personale, talmente intimo che neanche i co-protagonisti di quei momenti ora ci fanno caso.
Rimane tanto, dentro.
Ma la giusta maturità è riconoscere ciò che è stato fatto e ciò che dovrò fare in base alle scelte che ho fatto, senza rimpianti ne’ rimorsi.
Anzi, con gioia e convinzione nel futuro.
Le priorità, i cambiamenti di orizzonti e di preoccupazioni (che ora diventano maledettamente più serie), e le piccole tappe quotidiane tanto necessarie quanto all’apparenza banali, mi fanno fumare il cervello più che mai…
La scarpiera (thanks to my dear stepfather!!) finalmente non giace più in pezzi da montare in mezzo al soggiorno, ma splende nell’antibagno liberando molto spazio da paia abbandonate qua e là dopo il trasloco
L’altro giorno sentivo alla radio di corsi di cucina organizzati specificamente per single “disordinati” dal punto di vista alimentare: al di là del marketing del corso, la giustificazione che il single mangia spesso male per pigrizia mentale unità a incapacità, è veramente parziale e superficiale; il motivo che talvolta spinge anche a me a mangiare in modo fortunoso è da ricondurre a stanchezza fisica e morale, dove il caldo e il fatto di mangiare da soli, sono veramente anti-stimolanti.
Per dirla tutta diciamo che non lo accendi anche perchè non hai internet, e sbarrax ha la sua esistenza prevalente proprio in quel non luogo
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