Altrettanto naturale, ma forse meno accettato, ed accettabile, e’ il carattere di pervicace resistenza che ciascuno oppone di fronte al cambiamento. L’economia ci insegna che bisogna legare strettamente lo sforzo al profitto; e l’economia spicciola ci mostra che in generale risulta preferito (non necessariamente preferibile, ma preferito) l’investimento sul breve periodo.
Il cambiamento chiede sforzi, chiede analisi, chiede valutazione delle prospettive e visione sul futuro, tutte cose tremendamente faticose. Mi sembra di capire che questi sforzi si cerchi di evitarli, nella vita di tutti i giorni e nelle grandi decisioni.
Cosi’ capita di trovarsi su un treno in corsa, preso al volo senza leggere la destinazione, senza biglietto, del tutto inermi di fronte al controllore che prima o poi arrivera’.
C’è chi fa questi sforzi, e c’è chi li evita.
Fare questi sforzi e non essere capiti, a volte, è mortificante.