Ci sono posti che ti affascinano, ti abbagliano, non ti spieghi come, ti rimangono dentro come un’ossessione.
In questi trentadue anni di esistenza ce ne sono alcuni, di posti così, pochi ma persistenti.
C’è Valico Sant’Antonio, un passo appenninico che divide Salsomaggiore da Pellegrino Parmense.
C’è Castell’Arquato, il cui borgo medioevale conosco pietra dopo pietra: in un certo periodo della mia vita ci trascorrevo tutti i pomeriggi delle fine settimana. Per giorni e giorni e volte ancora, starei lì in quel giardinetto sotto la rocca, dove in una notte di pioggia fine e gelida, detti il bacio più bello della mia vita, indimenticabile.
C’è poi la Sacra di San Michele, abbazia che domina la Val di Susa.
Ci son tornato due settimane fà, a distranza di quattro anni. In un giorno diverso, la domenica pomeriggio nella quale si è vincolati alla visita guidata, a differenza degli altri giorni.
Inoltre, a differenza di quel solare quanto solitario sabato del maggio 2004, stavolta c’era parecchia foschia.
Un peccato non poter vedere Torino nè le cime dell’alta val di Susa.
Ma la magia del posto, simbolo del Piemonte, si percepiva nella sospensione delle goccioline umide nell’aria, nelle pause dei discorsi della guida – bravissima e documentata – nei panorami che sfumavano in un bianco irreale.
Ho trovato, di nuovo, il completamento del percorso attraverso le rovine del monastero nuovo (con tanto di ascensore per i diversamente abili che porta fino in alto all’abbazia), e una statua dell’Arcangelo Michele, opera dell’artista altoatesino Doss-Moroder.
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Conto certamente di tornare, prima o poi, quando i colori della primavera ravviveranno le montagne e un bel vento toglierà la foschia, per fare quante più fotografie mi possa essere possibile
l’abbazia vista dalle rovine del monastero nuovo e l’interno dell’abbazia
la statua di Doss-Moroder – abbandona la simbologia classica dell’arcangelo con la spada in mano, pur avendo la mano tesa verso la spada stessa come a dire “se c’è bisogno, impugnerò di nuovo la spada“
La Sacra è bellissima! Quando ci sono stato la guida continuava a ripetere, forse a ragione, “voi non siete turisti: siete pellegrini”. Non sono credente, ma devo dire che sono rimasto parecchio affascinato dalla storia della Sacra…
PS: belle foto!