qualche tempo fa mi veniva voglia di sbottare contro la menata di turno, ovvero l’ennesima pubblicità gratuita fatta a wired per l’ennesimo articolo volto a far parlare e a vendere un prodotto cartaceo ormai alla frutta… e poi per fortuna ho perso anche la voglia
anche perché il “visionario” si è sciolto come ghiacciolo al sole, e perché mi bastava aspettare un più razionale commento di luca de biase, molto più bravo di me ad analizzare queste cose… ecco un estratto che evidenzio dal suo articolo:
3. Il pericolo che la rete libera sta correndo non viene dalla concorrenza delle apps che in fondo non sono che un altro modo per usare internet. La supposta chiusura delle piattaforme per usare le apps è comunque parte di un sistema competitivo aperto basato su internet. Del resto, Facebook è anche una piattaforma per le apps che si usa sul web. Il vero pericolo è che i grandi cui Anderson e Wolff assegnano già la vittoria riescano ad abbattere la neutralità della rete che garantisce l’innovatività del sistema (tema accennato per esempio da Gizmodo).
Molti commenti alla vicenda sottolineano che si tratta semplicemente di un’operazione di marketing di Wired. Sono intervenuti per quanto ho visto: Giuseppe Granieri, Tiziano Caviglia, Massimo Mantellini e, velocemente, Nereo.