cit. da Libertà del 31/12/2009, pag. 10:
G. Roccella: Che invece vede perpetuarsi nel suo partito, è così? (segue a “ci vogliono dei percorsi nuovi, non i soliti del passato” di Reggi)
R. Reggi: (…) Un metodo nuovo ci vuole, quello che poi predica il PD, le primarie, o comunque competizione vera, non finta con un candidato forte e due deboli messi lì solo per fare numero
il sindaco di Piacenza invoca una svolta nei metodi, per il PD
è un auspicio che prende quindi voci in più, in questa ultima fase di definizione delle candidature per le regionali 2010
ma non è che si può passare dalle opinioni dei singoli a metodi consolidati?
le primarie, strumento di democrazia diretta che dà la possibilità ai potenziali elettori di scegliere il proprio candidato, sono ancora qualcosa di avulso dalla vita di questo partito, dopo la vittoria bersaniana? se non si facesse confusione tra le elezioni e il rinnovo delle cariche di partito, forse, ci sarebbero meno dubbi anche su come approcciarsi alle tornate amministrative…?