un politico americano di dubbia credibilità, saltato su un carro di marketing ecologista, vince un premio nobel che , secondo me, viene ancora più svuotato degli originali intenti e si adegua al costume del momento
dei ragazzi contestano, tra le varie cose, il ritorno degli esami di riparazione, ma non ho sentito nessuno parlaredel fallimentare bilancio del sistema dei debiti: una possibilità in più di diluire nel tempo le proprie mancanze e cercare di evitare la resa dei conti, un po’ come tanti italiani fanno coi soldi
di pretesti e di scuse strutturali per dire che è colpa “del sistema“, “di questa società” ce ne sono anche già troppe, cominciamo a toglierne qualcuna e ad ammettere che non tutto ciò che è passato è da buttare via — per esempio, io ricordo che gli esami di riparazione – fui rimandato nel 1994, giusto l’ultimo anno prima dell’abolizione – mi servirono decisamente e all’inizio dell’anno successivo, la mia preparazione di quella bestia nera che era elettrotecnica, era decisamente superiore a quella dei compagni promossi a giugno
è un mese interlocutorio, a dire il vero, nella mia mente, questo decimo del duemilasette
se il soggetto di cui fantomatici tre milioni di individui avrebbero fatto la file per votare un segretario già praticamente eletto, fosse qualcosa di realmente propositivo e democraticamente politico, probabilmente ne sarei rimasto incuriosito. invece mi rimane in bocca il sapore di minestra riscaldata (anzi, di polpettone riscaldato, e io odio i polpettoni, soprattutto quelli con le uova sode dentro)
scrivere col notebook sul letto mentre la ventola quasi mi fonde la coscia sinistra, è una sensazione strana
oggi siamo andati a parma a vedere kuminda e ne siamo rimasti un pochino delusi, forse perchè di cibo equo e solidale ce n’era veramente poco – francamente mi aspettavo qualcosa di diverso e di più, dagli stessi organizzatori di “Fa’ la Cosa Giusta!”
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