you’re not guilty, maybe no one’s guilty, but it looks like fear and disaster
è una sottile linea di paura e di immagini, che lega i fatti di distruzione di questi ultimi anni
fatti che il genere umano evidentemente gode nell’autoinfliggersi
dosati secondo una posologia fine e studiata da abili strateghi, al posto giusto nel momento giusto
a guisa di masochistico esercizio per il quale altra violenza e assurdità saranno risposte inevitabili, “naturali contromisure“, direbbe qualche texano
ora ricominceranno la caccia al musulmano o al colpevole di turno,
perché é un nemico che serve, quando l’identikit del colpevole, purtroppo, temo sia il nostro stesso ritratto
curiosamente, oggi, ero sul lago di como proprio coi miei zii londinesi e mio fratello,
quando mi son visto tempestare, da cari amici, di messaggi sms dei quali non capivo il senso
quando abbiamo capito il senso, ci rimanevano nelle orecchie solo numeri esagerati del solito giornalismo italiano, a caccia di audience sempre a colpi di sensazioni forti (anche inventate, se necessario) e tragedie apocalittiche.