Leggendo “Chi sceglie la musica che ascolti?” e andando poi su Magnatune, ammetto di esser rimasto un po’ spaesato
Non arrivo a sconfessarmi sul fatto che le principali radio commerciali siano troppo un pappone generalista predigerito per la massa, e quindi insufficienti, nell’ambito di un’offerta realmente pluralista e libera (anche e soprattutto dal punto di vista dei gusti)…
Certo è che ci vuole una discreta miscela di intraprendenza, coraggio e tempo libero, per costruirsi un percorso, nella miriade di artisti fuori dal mainstream e dal giro delle major…l’idea di poter tagliar fuori queste ultime e remunerare direttamente l’artista è in effetti cosa buona, è sicuramente un passo verso l’abbattimento dei cartelli monopolisti succhiasangue, ma non basta, al fruitore medio, che vuole essere “accompagnato”, preso per mano da un mestierante di playlist e selezionatore di tendenze…
Da considerare anche http://jamendo.com simile a magnatune ma di francesi, ben fatto ed in costante sviluppo.
Sta anche sperimentato la possibilita’ di consividere con gli artisti i soldi guadagnati tramite le pubblicita’, interessante modello di business:
http://www.jamendo.com/en/static/help_revenueshare/
ciao
kysu
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