Come ci segnalava Roberto Galoppini, IDC Italy ha cancellato l’edizione italiana di OpenSolutions Summit (LinuxWorld), per mancanza di sponsor.
La riflessione di Roberto verte piuttosto sull’inadeguatezza dell’approccio con cui gli organizzatori hanno deciso di vendere la conferenza, e sul fatto che l’interesse si sta spostando verso modi di concepire “dal basso” gli eventi.
Ciao Marco, penso che la questione sia piuttosto complessa: da una parte gli organizzatori dell’evento italiano – ma questo vale per gli organizzatori degli stessi in ambito europeo – hanno inteso dare un taglio “generalista”, dall’altra la rete, i blog e tutto quello che ne consegue costituiscono oggi una (interessante) alternativa. Non solo, ma il mercato italiano del software libero non è analogo a quello statunitense, e a guardar bene nemmeno a quello inglese dove a titolo di esempio il monitoraggio è ben radicato con una realtà come GroundWork , da noi nemmeno presente.
Organizzare certe unconference poi, non è un’alternativa praticabile, perché non remunerativa (RedMonk infatti pur essendo nell’area della consulenza strategica ha un modello ben diverso da quello di IDC, piuttosto che Gartner).
In buona sintesi ho inteso, più che fare una critica, constatare come in un paese che non è né carne né pesce sia difficile proporre qualcosa che interessi il mercato delle imprese, storicamente in ritardo anche quando filiali di multinazionali coinvolte sul tema.