• da “La Voce di Romagna”
di Simone Mariotti
Sabato scorso al congresso dei Radicali Italiani è intervenuto Rudra Bianzino, sedici anni, una delle vittime colpite con più crudeltà dal nostro regime “antidroga”.
Se per una volta un caso ignobile come quello di Stefano Cucchi ha finalmente trovato un spazio adeguato sui media, non è stato sempre così. La storia di Aldo Bianzino, il padre di Rudra, non è molto diversa da quella di Stefano (forse ancora più mostruosa), ma da due anni è praticamente sotto silenzio. Entrambi sono entrati con le loro gambe prima in commissariato poi in carcere, e pochi giorni dopo, massacrati di botte (da chi non è ancora dato saperlo), sono morti.
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