sono cose della vita, vanno prese un po’ così
in questi giorni sto male, fisicamente e anche un po’ psicologicamente
il solito mal di gola trascurato si somma a degli arretrati di riposo
il week-end di pasqua col mio amore è stato veramente il più bello della vita, e adesso riprendere questa routine penosa è fatica, soprattutto perché ognuno torna nella propria casa, nel proprio letto, si torna a telefonarsi anziché a dirsi le cose tra un bacio e uno sguardo parlante
in questo periodo avrei bisogno che il resto della vita fosse più facile, più sequenziale, più docile nei confronti del mio modo (a volte troppo) algoritmico di affrontare le cose della vita
per esempio il discorso “casa”, è un susseguirsi di intoppi e di ritardi, quando io avrei un enorme bisogno, adesso, di ripartire da un punto fermo, ordinato: una nuova dimora, isola d’indipendenza e base di costruzione
osservo cari amici che in questo periodo hanno concluso il rapporto con le loro compagne, e penso a quanto sono fortunato in questo momento, con accanto la persona più speciale e importante che abbia mai conosciuto…
il compito (per entrambi) – avere la forza di godere dei momenti belli del presente, senza rimpiangere dei momenti felici passati, e senza vivere la smania di un futuro programmato per il resto della vita, sono le armi vincenti per resistere, nonostante ora io sia abbastanza debole
è probabile che – AttivAzione.org a parte – altri impegni cadano nelle prossime settimane, per evitare che la “coda lavori” diventi troppo pesante poi da smaltire
a volte, quando qualcuno (ebbene qualche fulminato c’è!) mi dice “Non scrivi più niente sul blog?!?”, mi chiedo a cosa serva questo spazio.
L’unica risposta ovvia, ma non banale, è: a comunicare.
in questo periodo avrei bisogno che il resto della vita fosse più facile, più sequenziale, più docile nei confronti del mio modo (a volte troppo) algoritmico di affrontare le cose della vita
per esempio il discorso “casa”, è un susseguirsi di intoppi e di ritardi, quando io avrei un enorme bisogno, adesso, di ripartire da un punto fermo, ordinato: una nuova dimora, isola d’indipendenza e base di costruzione
osservo cari amici che in questo periodo hanno concluso il rapporto con le loro compagne, e penso a quanto sono fortunato in questo momento, con accanto la persona più speciale e importante che abbia mai conosciuto…
il compito (per entrambi) – avere la forza di godere dei momenti belli del presente, senza rimpiangere dei momenti felici passati, e senza vivere la smania di un futuro programmato per il resto della vita, sono le armi vincenti per resistere, nonostante ora io sia abbastanza debole
è probabile che – AttivAzione.org a parte – altri impegni cadano nelle prossime settimane, per evitare che la “coda lavori” diventi troppo pesante poi da smaltire
a volte, quando qualcuno (ebbene qualche fulminato c’è!) mi dice “Non scrivi più niente sul blog?!?”, mi chiedo a cosa serva questo spazio.
L’unica risposta ovvia, ma non banale, è: a comunicare.
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giunge un giorno il momento per mettere in pratica il famoso detto “gettare il cuore oltre l’ ostacolo”.
il difficile, almeno per me, sta nel mantenere entro limiti accettabili per la mia psiche sia il bisogno di razionalizzare tutto che l’ altrettanto stringente necessità di vivere le mie emozioni al 100%.
gli inboccallupo di rito sono scontati, non ne avrai bisogno 😉