direi che oggi sia veramente il massimo della pigrizia praticabile
uno sguardo intenso negli occhi del cane, una dormita tra i raggi di sole che filtrano tra le foglie dell’albero di cachi che sovrasta la mia panchina,
ed una sensazione mista di ‘autovergogna’ e di annullamento personale, nel torpore di un venticello avvolgente quanto infernale
per fortuna che domani si torna a lavorare